Quando l’amore è fatale. Quando è letale.

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Meglio soli che male accompagnati. Epilogo di una coalizione.

L’ossessione d’amore è il tema di tantissimi romanzi. “Follia” di Patrick Mc Grath o “L’amore fatale” di Ian McEwan, ad esempio. Romanzi che raccontano esperienze estreme, che non contemplano la lucidità: quando ci si innamora, l’altro diventa un’ossessione. E capita così che tanta passione diventi tragedia. Una, due volte. A furia di voler stare insieme a tutti i costi, di vivere nel tentativo di far capire all’altro quanto conta per noi, desiderare di averlo accanto in tutte le battaglie senza sentirsi costretti a cedere ai ricatti… Quando non c’è serenità di giudizio, purtroppo, si rischia di mandare all’aria ogni progetto per il futuro. Dell’Italia. Ha fatto bene Veltroni a liberarsi da questa ossessione: i partiti piccoli, per quanto ci appassionino, devono stare ben lontani per evitare che ci facciano precipitare per la terza volta. Basta ricatti, quella nuova è la politica che vogliamo! Insomma, addio: il Pd corre solo. Tanto…come ha sempre detto Mariottone per tutti noi di Generazione U….Si può fare!

6 risposte a "Quando l’amore è fatale. Quando è letale."

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  1. Veltroni sarà pure stato bravo, ma non gli si può perdonare di aver lanciato un’ancora di salvataggio al quasi derelitto Berlusconi. Era in piena crisi con i suoi alleati e il buon Walter, da grande ecumenico qual è, gli ha dato la possibilità di ringalluzzirsi. La bicamerale non ha insegnato nulla?

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  2. C’è tanto da lavorare per restituire credibilità alla politica, caro omero, ma sbagli a mettere nella lista nera adinolfi. Non devi, no no. Mario non è un “politicante” come lo definisci tu, nè si appresta a diventarlo. Ci sono tante persone in gamba in giro, ma solo mariottone ha costruito un consenso fatto sul dialogo, in rete ma non virtuale. Ci sarà un perchè, no?

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  3. La politica, nell’accezione che abbiamo conosciuto negli ultimi secoli, ha perso irrimediabilente la sua funzione: di risposte non potrà più darne a nessuno. Non vi illudete su questo o su quell’altro politico, non perchè siano tutti uguali (sarebbe un errore colossale mettere tutti sullo stesso piano), ma semplicemente perchè il sistema (voluto dagli uomini)) è ingabbiato su se stesso. La politica, così come le grandi religioni monoteiste, ha da tempo smarrito la propria rotta. Certo che il fare, l’impegno, in qualsiasi senso li si intendano, confluiscono sempre in un modo di far politica. Ma quella che conosciamo adesso è destinata a dissolversi nel giro di qualche anno.
    Non vi affannate, quindi, su questo o quell’altro candidato, su un partito piuttosto che un altro, occorre, mi perdonerete se sono così ecumenico, che l’essere umano torni ad interrogarsi. La società, quella occidentale in particolare, avrebbe bisogno di un nuovo umanesimo, di un rilancio del pensiero e di una scossa delle coscienze.
    “Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. Gesù di Nazaret.
    Non accontentiamoci della mediocrità di questi tempi, andiamo oltre e anche la politica rifletterà il nuovo modo di affrontare la vita.

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