È precario pure il tempo…

“Non esistono più le mezze stagioni”, intonerebbero in coro quelli del trio Marchesini-Lopez- Solenghi. Vi ricorderete lo sketch televisivo, no?
Sta per arrivare l’estate senza che la primavera sia esplosa davvero. Una botta secca di afa e addio passeggiate. Piove, esce il sole, diluvia, fa freddo, tira vento di scirocco. È il primo anno che indosso i maglioncini di filo che di solito vengono spostati da un lato all’altro dell’armadio senza essere mai utilizzati.
Ha sempre fatto troppo caldo o troppo freddo quando mi ricordavo di averli. Sono passata dagli stivali ai sandali nella stessa settimana, ma tengo sempre appresso uno zaino con le scarpe da ginnastica, un foulard e un ombrello per non inzupparmi piedi e capelli e non prendere un malanno.
Avessi degli ammortizzatori sociali o delle tutele sul lavoro, starei più serena anche per la mia salute…. Si fa quel che si può per proteggersi da questa altalena continua di temperature. Ma uno starnuto ci scappa sempre, è inevitabile.
Quanta precarietà qua intorno. E come succede per la primavera, anche la mia generazione di precari rischia di diventare direttamente una generazione di vecchi (senza pensione) prima ancora di poter diventare una generazione di adulti (con lo stipendio).

3 risposte a "È precario pure il tempo…"

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