Chiunque volendo, può entrare nel sito di stoccaggio regionale di Taverna del Re, tra Giugliano e Villa Literno. C’è un varco non controllato a 700 mt dall’ingresso principale, dal quale chiunque può introdursi all’interno per filmare lo scempio o per mandare in fumo le piramidi di monnezza imballata. Ma gli europarlamentari in visita ufficiale, no. No, loro no. Eppure erano venuti apposta per verificare il rispetto della normativa comunitaria in materia di smaltimento dei rifiuti. E gli ambientalisti? Giammai. Mah! I rappresentanti dell’Ue sono arrivati intorno alle 18, attesi da un gruppo di cittadini e due consiglieri comunali, ma i cancelli sono rimasti chiusi. “Non c’è l’autorizzazione”, hanno detto dall’interno provocando lo sgomento generale. A Chiaiano hanno lasciato fuori sindaci e giornalisti, ad Acerra sono entrati tutti. Gli ambientalisti denunciano “evidenti gravi irregolarità”. Gli amministratori comunali urlano allo scandalo. No trespassing, insomma. Ma il confine che non dovrebbe essere superato, però, dovrebbe essere un altro…..
Dannazione! Perché nessuno era preparato a questo? Fuori tutti i nomi di quelli che lavorano li dal primo dirigente all’ultimo vigilante. Va attuato un pressing sui singoli. Si nascondono dietro le scartoffie e la nostra terra muore, con tutti i suoi abitanti. Maledetti. E qua tutti dormono.
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la visita era annunciata e se è stato deciso che non doveva essere effettuata, ci sarà un perchè. E la logica è sempre quella di non farci sapere cosa succede. Là dentro e fuori.
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non mi dite niente di nuovo.forse è difficile capire perchè succede,ma è facile capire che succederà tante altre volte e noi non potremo farci niente,finchè qualcuno non deciderà che è ora di passare ad un affare piu’ interessante.Io mi sto convincendo che noi cittadini dissidenti siamo pochi ma il nostro numero non è insignificante,forse dovremmo diventare piu’ operativi,iniziare a contarci,ma fuori dalla logica di movimenti e di partiti,iniziare o continuare una campagna di sensibilizzazione,ognuno nel proprio ambito:familiare,lavorativo,sociale.La soluzione del problema è anche un fatto culturale :bisogna educare ai valori e pazientare nell’attesa che i tempi siano maturi.
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io sono anni che mi sforzo di sensibilizzare, agire, contare…mi ripiego sempre più spesso su me stessa per la sconforto, purtroppo.
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Ma la motivazione della mancanza dell’autorizzazione ufficialmente qual’è?……mah…..pure gli europarlamentari non contano più niente???
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pubblico integralmente il comunicato degli ambientalisti sulla visita degli europarlamentari
Bilancio sulla visita della Commissione Europea Petizioni
Si è conclusa oggi la visita degli ispettori della Commissione Europea petizioni e si è conclusa con le stesse
modalità che hanno caratterizzato questa tre giorni: la totale assenza di trasparenza. Infatti, la conferenza
stampa, inizialmente annunciata come “democraticamente” aperta al pubblico, è stata annullata e solo la
presenza dei giornalisti più caparbi e dei rappresentanti dei comitati in attesa all’ingresso di Palazzo S.Lucia ha
spinto la delegazione europea a rilasciare dichiarazioni sui risultati della visita. Una conferenza improvvisata
nell’atrio del palazzo che, ancora una volta, ha tenuto fuori i cittadini.
La vista della Commissione Europea presenta a nostro avviso luci ed ombre.
Le autorità italiane, ed in primo luogo la struttura del Commissario ai Rifiuti ed alcuni dei parlamentari italiani,
come temevamo, hanno fatto di tutto per “pilotare” l’itinerario di visite, tentando di impedire che durante la
missione si percepisse in pieno lo scempio che ancora oggi violenta la nostra regione. Il ruolo assolto dai militari
e lo schieramento delle forze dell’ordine in quasi tutti i siti delle discariche hanno fatto registrare il consueto, per
noi, abuso verso gli amministratori locali e i cittadini, mostrando in maniera lampante come ai cittadini campani,
a causa della brutale militarizzazione dei luoghi, imposta dalla Legge n.123 sulla gestione dell’emergenza rifiuti,
sia negata la sovranità sui propri territori.
Di fronte a questa evidente assenza di trasparenza e democrazia, sin dal primo giorno, i parlamentari stranieri
ed, in particolare il capo delegazione, la parlamentare olandese Judith Merkeis, non hanno potuto che censurare
i fatti.
Nonostante questi miseri tentativi e nonostante l’opera di “pulizia” messa in atto nei giorni precedenti, sia
a Chiaiano che a Terzigno, per “coprire” i misfatti e fornire una parvenza di ordine e di rispetto delle leggi
europee, è emersa chiaramente, la devastante situazione che subiscono i territori campani. Gli stessi
commissari, oggi hanno dovuto dichiarare di aver constatato la mancata applicazione del principio di
gerarchia nello smaltimento rifiuti imposto dalle normative europee e di considerare inaccettabile la scelta
di discariche come Cava Vitiello, nel cuore del parco del Vesuvio, o ancora Valle della Masseria, a Serre.
E’ stato, inoltre, affermato che le innumerevoli deroghe previste dai vari decreti legislativi in tema di smaltimento
non sono più ammissibili nel momento in cui l’emergenza viene dichiarata conclusa.
Queste dichiarazioni pur dando ragione alle tante nostre denunce, non ci lasciano soddisfatti.
Ci auguravamo una presa di posizione più decisa. Ci lascia perplessi, infatti, l’altra parte delle dichiarazioni finali
della Commissione fatte oggi alla presenza della stampa.
Secondo il capo delegazione On. Judith Merkeis, sia da quanto rilevato durante la missione sia nei colloqui con
il governatore regionale ed i presidenti delle province campane, sarebbe emersa la “buona volontà” di risolvere il
problema emergenziale campano, seguendo una strada rispettosa delle normative europee.
A noi è apparso evidente, invece, che l’unica volontà espressa è quella emersa dalle dichiarazioni farneticanti,
di questi giorni e di oggi, di alcuni parlamentari italiani presenti nella delegazione, che hanno ribadito la scelta di
inceneritori in ogni provincia. Sono stati dati per certi, grazie alla disponibilità dei presidenti delle province, quello
di Napoli, di Salerno e, addirittura, uno nel centro di Caserta, senza spiegare, in una banale logica di bilancio di
masse, chi potrebbe mai produrre in Campania una simile quantità di rifiuti, una volta avviata una seria raccolta
differenziata come promettono.
In realtà proprio sulla raccolta differenziata porta a porta, l’avvio degli impianti di compostaggio ed il revamping
dei CDR per il trattamento meccanico della parte residuale, scelte queste che segnerebbero un passo certo
verso la risoluzione definitiva del problema rifiuti in Campania, non è stato dimostrato alcun impegno; solo vuote
dichiarazioni per rabbonire la delegazione ed ottenere l’ambito sblocco dei fondi europei.
Anche sul piano della trasparenza e del dialogo con i cittadini, al di là dei falsi annunci di cambiamento di rotta,
quello che noi abbiamo ravvisato è la totale assenza di un seppur minimo segnale di apertura democratica alle
istanze dei cittadini campani da parte di amministrazioni locali e governo nazionale.
Sono dunque evidenti le distanze siderali tra i cittadini e coloro che, con insensibilità totale per la salute e
l’ambiente, vorrebbero oggi rappresentarne le istanze in materia di gestione dei rifiuti.
Grazie a questa visita, sollecitata dalle petizioni dei cittadini, i comitati sono riusciti a far ridiscutere della
devastazione campana e ad alzare il velo sul falso miracolo berlusconiano della fine dell’emergenza. E’ per
noi un buon risultato. Aspettiamo pertanto il verdetto formale della Commissione Europea a seguito della visita
ispettiva, augurandoci che siano smentiti i più foschi auspici, risparmiandoci l’ennesimo affronto di vedere
assolte le autorità campane e nazionali con un altro regalo, gli oltre 500 milioni di euro europei, alle lobbies
inceneritoriste di questo paese.
Vogliamo dunque aspettare fiduciosi confermando, però, che non smetteremo per un solo istante di denunciare
ed opporci agli scempi prodotti da questa interminabile emergenza e pretendere quel sano cambiamento nella
gestione dei rifiuti che attendiamo ormai da più di un decennio.
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l’ingresso era vietato ai giornalisti e ai rappresentanti dei cittadini. credo che l’errore o la dimenticanza sia imputabile alla delegazione degli europarlamentari. ad ogni modo il problema è un altro: a cosa servono le visite preventivamente organizzate?
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mah…annunciata o meno, la visita andava fatta!
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