Ehi, ma dove ci troviamo?

Sto un po’ scocciata, lo sanno gli amici, lo sa anche il mio cane e se ne accorge pure il mio salumiere. Sono una cliente qualsiasi se entro e non scherzo sulle calorie che ingurgito con i suoi bocconcini di mozzarella e non faccio finta di scandalizzarmi se mi chiede conto di morti e feriti sul campo del Pd. Sono anni che litighiamo così, ma tiene la mozzarella buona e così ci torno lo stesso anche perchè se entro e sto zitta, mi lascia tranquilla. Stamattina mi sono lasciata vincere dal raffreddore e sono rimasta a letto a guardare la tv.  C’era un programma in cui, tanto per cambiare, si parlava di camorra e di casalesi facendo dire le cose vere a Rosaria Capacchione de Il Mattino, e poi pure ad Arnaldo Capezzuto lo scapacchione de Il Napoli, ripreso sul campo mentre intervista chi nega il dramma della criminalità e definisce pazzi quelli che mettono le bombe davanti ai negozi. Ehi, ma dove ci troviamo? Stiamo veramente a questo punto? E la camorra è davvero sempre più interessante anche per i laureati? Ci sto pensando da stamattina e sto ancora perplessa. Questo ritratto – più o meno condivisibile- mi mette di cattivo umore e penso di aver fallito a rimanere qua: non tengo la scorta perchè non mi serve (le mie caxxate sulla promozione culturale non hanno impressionato nessuno), di affaire monnezza non ne parliamo proprio. In più, mo’ mi sento pure in colpa perchè desidero fuggire via da qua. Sono di ritorno da una trasferta reggiana ed è il motivo del mio umore pessimo. Là non c’è il mare, ci stanno pure i leghisti, fa assaje freddo e la pizza fa serenamente schifo. Ma se mettono una bomba, si grida allo scandalo e se c’è chi parla in pubblico di mafie non ha paura di essere preso per allarmista o per pazzo.  Azz, forse ho un desiderio di “normalità”.

24 risposte a "Ehi, ma dove ci troviamo?"

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  1. tu dici che è pazzia per non convincerti che si parladi lucida e determinata intenzione di sopire l’allarme sui reali fatti che dovrebbero mettere in guardia la sonnolente “opinione pubblica”,mi spieo,…o cerco di farlo….da quando questo governo si è insediato ha “prodotto” solo norme che cancellano le norme precedenti in particolare in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro e di rifiuti e quindi nelle due materie più COSTOSE per gli industriali che hanno dato una mano a fare ilcolpo di stato che ha portato alpotere questra destra anarcoide, secessionista e fascistoide…es: non è più obbligatorio tenere un registro aggiornato sulle presenze giornaliere e questo deve essere “aggiornato” entro il giorno 16 del mese successivo, ciò vuol dire che si possono , DI FATTO, tenere a lavorare persone in NERO salvo poi denunciarne la presenza se si ammazzano mentre quelli del governo precedente, avevano pima di tutto sancito l’obbligo della registrazione anticipata…..per non parlare poi della costruzione degli inceneritori che continua con la demolizione dei diritti e per non parlare….e atutti si racconta la favola della camorra che viene sconfitta e tutti beoti ad applaudire e a odiare i brutti,sporchi e cattivi….compreso me che continuo a perdere tempo per cercare di capire….MAH!

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  2. Il nord ha una grande caratteristica: l’immensa paraculaggine con cui ha depredato il sud ed ora l’immenso razzismo attuato in ogni casa ed in ogni cervello dai leghisti e soci. Ma ha anche altre imponenti caratteristiche: il riuscire a gestire con nonchalance (chissàsesiscriveaccussì!) i soldi dei camorristi. Il nord più di ogni altra parte della nazione è la lavatrice dei fondi neri mafiosi di ogni tipo. Se fossi in loro, mi darei fuoco dalla vergogna, se fossi in te mi darei fuoco dalla fierezza di rappresentare un popolo, quello culturale, martoriato e schiacciato ad ogni livello, da mafia, cittadini, istituzioni, che continua a lottare per l’onesta. Nun te ne fuji. Quando ero piccolo vicino ad un muro dietro alla stazioen centrale c’era una scritta “vile chi fuge”. Con una sola splendida grande G.

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  3. ..CHI PARTE SA DA COSA FUGGE MA NON SA COSA CERCA… come mi ha detto il mio amico Lello…. E LA COMPARSA DELL’AMORE METTE IN CRISI OGNI ISTITUZIONE UMANA… come dice Cooper…Infine ha sempre ragione Troisi che sbuffa quando sente le citazioni… perchè un Napotelano può anche viaggiare.. e non solo “emigrare”… ALLORE, TONIA, VIAGGIAMO DI PIU’ (ANCHE CON INTERNET) ED EMIGRIAMO DI MENO… forse riusciremo e riportare a casa i tesori che il nord ladro e paraculo ci ha rubato…

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  4. Premetto che sono uno che pensa che l’Italia unita non sia mai esistita, solo una sorta di “piemonte allargato” che ha ammazzato le nostre genti e depredato il nostro territorio.
    Fatta la premessa, mi preme far sapere da che parte sono, ciò che colpisce del nord, almeno ai miei occhi, è come funzionano le cose.
    Gli ospedali funzionano, i vigili sono rispettati, non ci sono delinquenti che camminano con i motorini sui marciapiedi. Eppure se cu pensi le regole sono le stesse che abbiamo o che dovremmo avere noi. Tutto qua. é questo a mio avviso che genera il malessere e fa venir voglia di andare via. Cosa che sto regolarmente tentando di fare. Purtroppo.

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  5. il nord ha il suo fascino ci sono stata tanti anni e pensavoa pensavo trieste è la città che fà al caso mio è perfetta è tutto quello che volevo ed anche di piu’..ma sono scappata ..non mi sono mai sentita a casa mia ma sempre un ospite…tu invece dovresti solo avere un po’ di coraggio in piu’….

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  6. Me ne andai anni fa per vivere col mio amore di allora che era di un’altra città. Si stava bene ma mi mancava il Teatro della strada napoletana, mi mancava, l’imprevedibile, mi mancava la vita. Oggi non ricordo che giorni uguali in luoghi uguali come congelati dal tempo. Feci in tempo a scappare per riprendere in mano la vita e dire: Eccomi, mia amata città, sarò tuo per sempre e per sempre ti amerò.

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  7. Cara Tonia,

    dobbiamo resta e lavorare…non farci intimidire e continuare a raccontare e testimoniare (sempre se gli editori ed i capi non si mettono di traverso). A volte sembra inutile o meglio un esercizio letterario a sostegno del nostro egoismo da disadattati sociali…ma non è così…Siamo giornalisti guardare, capire, investigare più semplicemente dare un piccolo contributo…Cara Tonia sono cose che già sai anzi che onori giorno dopo giorno con il tuo lavoro ed i tuoi sacrifici….se ricordo male ne parlammo a Villaricca….Grazie per aver aggravato il tuo raffreddore con la trasmissione “Racconti di Vita”…un abbraccio

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  8. Da qualche mese mi prende così: desidero andarmene, ma anche restare. Forse è solo stanchezza, ma ora soffro del fatto di sentirmi spaccata in due dopo averci provato a oppormi per molti anni con iniziative di “resistenza”. Fa bene a restare senza se e senza ma, chi ne è convinto, per carità. Se l’anno scorso qualcuno avesse detto che mi sarei ritrovata così allucinata ora, gli avrei riso in faccia e sarei andata avanti per la mia strada. E, infatti, Arnaldo si riferisce ad una chiacchierata intensa ad aprile scorso… Vabbuò ragazzi, parliamone ancora va….

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  9. Quello che veramente spaventa di più è che gli italiani credono che la mafia e la camorra siano qualcosa di connaturato al sud, in particolare alla Campania e alla Sicilia… il desiderio di scappare io lo definirei necessità!

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  10. Quello che più spaventa non è tanto dove sia radicata la camorra, oramai stando alle ultime notizie anche in Scozia, ma la sensazione che si ha di essa nella vita di tutti i giorni. E soprattutto la sensazione che anche le istituzioni, in taluni contesti, siano colluse con tutto ciò oppure, peggio ancora, non facciano nulla per combatterla.
    Qui al meridione questa sensazione è forte, fortissima.
    Parcheggi la macchina? Devi pagare “la camorra”. Ti serve un documento? Devi avere la maniglia. Vuoi aprire un’attività? Devi oliare la macchina e sperare che non ti tartassino camorristi, mariuoli, istituzioni che non fanno il loro dovere. A Napoli questo è più che in ogni altro posto. La camorra, a differenza delle altre mafie, è nata in città e poi s’è spostata alla periferia. Non come la mafia che nasce dai proprietari terrieri. Questo fa sì che la sensazione di esistenza delle camorra sia per noi qualcosa che appartiene al nostro dna.
    Dal centro in su, o meglio dal Lazio in su questo non è più vero. Ci sono altri tipi di problemi. Ci sono i furti, le rapine in villa, la droga ma non c’è questo senso di oppressione che attanaglia noi napoletani tutti i giorni.
    Si va via per fuggire dall’oppressione. Si va via per respirare finalmente un po’ di aria migliore. Forse non più pulita ma sicuramente più fresca.

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  11. Viva sempre il nostro caro e indimenticabile Massimo Troisi che ci fece conoscere il sorriso senza mai sorridere lui stesso… confrontandosi con il “resto del mondo” senza nessun complesso di inferiorità o superiorità… ma commiserando in silenzio gli stessi Napoletani che non sanno uscire dal proprio guscio e si crogiolano nel loro provincialismo e vittimismo.. Ricordate il matrimonio della sorella in “Ricomincio da tre”..?.. O gli esilaranti battibecchi con l’amato amico Lello???… Mi sa che Napoli è rimasta troppo al tempo di Re Ferdinando che diceva che il suo regno era circondato “da due terzi dall’acqua salata e da un terzo dall’aqua santa..”

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  12. napoli, napoli che bella città….restare o andarsene? Si sceglie in base alla coscienza, alla capacità di sopportazione, ma anche alle opportunità di lavoro… oppure ai casi della vita. Decidere è sempre difficile. Io me ne andrei, anzi pure no….magari poi ritornerei. Di fatto, ancora qua sto però.

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  13. La sopportazione è nella nostra indole. Napoli non è la stessa cosa di altre città. Napoli è viva, è dentro di noi, vive con noi. Lasciarla da l’idea di una persona cara da cui vuoi separarti. Va via ma intimamente pensi che tanto prima o poi ci torni. Chhi ci riesce senza rancore è perchè o non l’ha vissuta oppure non è riuscito ad entrare in simbiosi con Lei.
    Intimamente so che quando parlo di andar via perchè penso a mia figlia è una scusa per giustificare il mio abbandono e per far sì che questa benedetta città non entri troppo nel sangue della mia piccolina. O forse anche lei è stata già contagiata.

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  14. Allora è vero che come diceva Cooper .. “la comparsa dell’amore è sovvertitrice di ogni buon ordinamento sociale..” perchè l’amore per Napoli incanta e ammalia e ne fa dimenticare i difetti, come si fa con la persona amata.
    Del resto Partenope era una Sirena che incantava per uccidere.
    Ma Ulisse si salvò tappandosi le orecchie e andandosene.
    Altrimenti ne sarebbe rimasto ucciso..

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  15. grande cooper divulgato da troisi in tema di relazioni complesse e imponderabili come sono quelle tra uomini e donne (e grazie alla de filippi rese semplici semplici davanti alle telecamere). pensare all’attacamento per napoli come ad una passione perduta, è na bella idea….

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  16. Quello che io mi chiedo spesso è: ci vuole più coraggio a restare o ad andar via. E la risposta non l’ho ancora trovata. Adesso mi chiedo sempre di più se sia necessario, e dico necessario, andare via non solo dal meridione ma da questa Italia, per trovar rifugio in un paese europeo un pò più giusto, un pò meno berlusconizzato.

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  17. Il problema non è berlusconi. quello che lui ha combinato con il “suo” governo precedente non è’ stato eliminato da chi l’ha seguito. segno, forse, che tutto sommato stava bene a tutti. se così non fosse, qualcuno mi deve spiegare perchè si è votato con le regole imposte dal nano.
    Il problema di quest’italia è l’intera classe politica fatta eccezione di qualcuno che ha deciso finalmente di fare qualcosa. mi riferisco, ad esempio, a Di Pietro che cerca di fare tanto ma che persiste nell’essere alleato con la finta sinistra. o meglio con il pd meno elle per dirla alla Grillo. Tuttavia è anche vero che se stanno là qualcuno ce li avrà pur messo !

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  18. ho l’immagine di un tram vuoto che si avvia al caolinea e dove si sente ancora l’odore dei corpi ammucchiati….chissà quale sarà il passeggero che salirà all’ultima stazione per poi accompagnare il guidatore a cui è vietato di parlare!

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